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La SEO per chi comincia (e anche un po' di accessibilità)

13.06.2013
SEO
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State per lanciare il vostro sito nuovo, che darà lustro alla vostra attività e ne aumenterà il giro d'affari, ma le speranze non verranno soddisfatte se i vostri clienti non vi troveranno. È qui che entra in campo la SEO, Search Engine Optimisation, l'ottimizzazione per i motori di ricerca.

Come ottimizzare il sito che nasce per i motori di ricerca? È importante considerare l'accessibilità, perché non solo estenderete la possibile platea di utenti, ma i crawler dei motori di ricerca, ovvero i programmi che navigano la rete indicizzando quello che trovano, hanno le stesse caratteristiche di accessibilità dei non vedenti, quindi con una fava prenderete due piccioni.

Questo è un concetto base che introduco sempre durante i corsi che tengo, sia che siano sull’usabilità dei siti, sia che trattino di grafica web, e lo ripeto più che posso:
L’investimento di tempo speso nel curare l’accessibilità dei vostri contenuti si ripaga moltiplicato nell’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Ecco quindi che sviluppare il vostro sito per l’accessibilità automaticamente lo ottimizza per Google e colleghi, e viceversa.
Sistemando la SEO un’accessibilità di base non è difficile da ottenere.

Accessibilità dei contenuti dinamici

Non solo gli utenti con browser preistorici navigano senza usare il JavaScript, plug-in come NoScript per Firefox o JavaScript Blocker per Safari hanno milioni di utenti. Il Crawler di Google è in grado di eseguire alcuni semplici script, ma non è bene affidare contenuti importanti a elaborazioni Javascript. Disattivate i vostri script e guardate che succede.
Se non vedete il vostro prezioso contenuto, non lo farà nemmeno Google e sarà meglio cambiare impostazione.

In ragione di questo, è meglio prima costruire il sito in modo che funzioni senza JavaScript, e solo dopo aggiungere effetti su un livello differente, assicurandosi così che senza JS il prezioso contenuto rimanga disponibile; in questo modo, se lo script fallisce o non viene usato, gli utenti e i crawler potranno usufruire del contenuto completo.

Titoli di pagina

Uno sbaglio frequente è quello di anteporre il nome del sito al titolo della pagina. A meno che non siate super conosciuti (ma qui stiamo parlando di nuovi siti, quindi non lo sarete), il nome del vostro sito non sarà una parola cercata dagli utenti, e deve essere posto dopo la parte interessante: il titolo pagina.

I titoli di pagina sono una parte importantissima della vostra pagina: sono un fattore cruciale di indicizzazione e pesano molto nel ranking dei motori di ricerca. Il titolo deve essere chiaro e conciso e ricco di significato: 65 caratteri sono una buona media.

Formattare correttamente le immagini

I non vedenti non possono ovviamente usufruire delle immagini del vostro sito. Allo stesso modo un crawler capisce che in un punto c’è un’immagine, ma non può conoscerne il contenuto; se l’immagine è un contenuto cruciale il crowler se lo perde.

Per ovviare a questo problema il minimo sindacale è ricorrere al tag alt:

img src="pippo_topolino.jpg" alt="Pippo e Topolino giocano a pallone"

Vedete che il tag alt contiene una breve descrizione dell’immagine, in questo modo “spiegandone” il contenuto al crawler, e ovviamente all’utente non vedente.
Esistono altri due tag che migliorano l’esperienza d’uso del non vedente: title e longdesc. La differenza con alt è piuttosto semplice: alt è la breve descrizione dell’immagine, title il suo titolo, longdesc il link a un file di testo con una descrizione dettagliata, utile ad esempio per illustrare diagrammi e così via.
Importante: per le immagini semplicemente decorative, ad esempio i bullet di un menu, non riempite il tag alt, non serve a nulla.

Un uso intelligente del tag alt fornisce possibilità di aggancio al vostro sito, anche per chi, per esempio, compie una ricerca per immagini.

Formattare bene i link

Immaginiamo che dobbiate creare un link a una pagina di approfondimento sui porcini sul vostro sito di funghi, il peggior modo per fare questo è il seguente:

Se vuoi saperne di più sui porcini, # text; cliccate qui.

Questo modo è terribile sia dal punto di vista dell’usabilità, ma anche da quello della SEO. Il testo all’interno del link è importantissimo, spiega dove porterà il collegamento all’utente, e fornisce un adeguato contesto ai crawler a proposito della pagina linkata.
Un link formattato correttamente potrebbe essere come questo:

Leggi tutto sui porcini.

Questo principio ovviamente andrebbe applicato anche ai link che portano al vostro sito. Un link al vostro sito fatto in questo modo:

Volete sapere tutto sui porcini? Visitate questo sito!

È peggiore del modo corretto:

Leggete tutto sui porcini su questo sito!.

In questo esempio vengono forniti ai crawler buoni indizi sulla pagina di arrivo.
Certamente avete poco controllo sui link fatti da altri, ma è importante ricordarsi questo per eventualmente suggerirlo a chi vi voglia linkare.

Meta tag

Si ritiene oggi che il meta tag keywords sia ridondante ai fini della SEO; in effetti Google non li considererà più, mentre lo fanno altri motori di ricerca. Ci sono però tag molto più importanti che dovreste usare bene.

Il primo e più importante è il meta tag description:

meta name="description" content="Descrizione chiara"

Dovrebbe fornire per ogni pagina una descrizione semanticamente accurata: una breve frase di senso compiuto che appare accanto al titolo della pagina nelle colonne dei risultati di Google. Se il testo è scritto bene, attirerà il lettore; se è sciatto o incomprensibile lo scoraggerà.

Stanno prendendo piede negli ultimi mesi i tag Open Graph di Facebook. Vi consiglio di usarli perché spiegano a Facebook, qualora i vostri contenuti vengano condivisi su questa piattaforma, come categorizzare e mostrare il link alla vostra pagina. In parte replicano i tag standard (per esempio esistono il titolo della pagina e la descrizione), ma allargano il tiro offrendo categorizzazioni geografiche ed altro.

Per approfondire: I META tag di Facebook.

Sitemap

La sitemap dovrebbe in primo luogo esistere :-), poi dovrebbe essere aggiornata e contenere ogni URL che volete venga indicizzato. Si può dimenticare che certe pagine posso essere così sepolte all’interno del sito, e di conseguenza così difficili da raggiungere, che il crawler potrebbe non trovarle.
La sitemap si preoccupa di fare la lista di tutte le vostre pagine, rendendole accessibili ai crawler.

Se il vostro sito è costruito usando un CMS, quasi tutti hanno moduli che generano e mantengono aggiornata la sitemap; se il vostro è un sito statico, vi consiglio un generatore di mappe online come XML-Sitemaps, preoccupandovi di aggiornarla quando aggiungete nuove pagine.

Errori Comuni nella SEO

Pagare per la creazione di link

La creazione dei link (o link building) è un sistema per aumentare i link da altri siti al vostro. Uno dei modi per ottenerlo è crearli ad arte e in massa, in modo da simulare rilevanza. È un metodo che privilegia la quantità sulla quantità, e funzionava nei primi giorni di Google, ma con l’evoluzione degli algoritmi di indicizzazione, questa tecnica offre sempre meno vantaggi.

Che succede quando pagate una società SEO per costruire i link per voi? Quasi sempre, spammerà altri siti per conto vostro con sistemi automatici (ne ho cancellato uno da un mio blog giusto stamattina, prima di scrivere questo articolo). Non è etico ed è egoista: ricevete vantaggi trascurabili (o inesistenti) alle spese di onesti gestori di siti e comunità, che devono ripulire i loro siti.
All’inizio del 2013 Google ha rilasciato un aggiornamento mirato a diminuire il rank che usano tattiche sporche come lo spamming dei link, quindi sappiate a cosa andate incontro se lo praticate: riparare i danni di una cattiva campagna di link building può costare una fortuna in tempo, denaro e difficoltà.

Densità delle keyword

Per densità delle keyword si intende la percentuale di parole rilevanti per la SEO nel testo del sito. La teoria è che se raggiungete una certa densità nella pagina sarete classificati meglio.

La keyword density viene spesso presentata come una eccessiva semplificazione di una statistica chiamata tf*idf, che riflette l’importanza di una parola in un corpo di testo in maniera molto più accurata di altre misure più rudimentali. Ma non finisce qui.
I motori di ricerca hanno via via modificato queste statistiche, pesando i valori in maniera differente per migliorare la qualità dei risultati restituiti all’utente.
Che ce ne facciamo quindi? Dovreste con tutta probabilità ignorare del tutto la cosa. Quando scrivete nuovo contenuto per il vostro sito, ricordate il vostro obiettivo: scrivere testi che le persone vogliano leggere, apprezzare e, possibilmente, linkare dai loro siti e social network.
Il testo infarcito di keyword diventa rapidamente illeggibile; viceversa un testo ben scritto attirerà link di alta qualità, che altri utenti saranno felici di seguire e, a loro volta, diffondere, fornendo una crescita naturale e stabile del vostro rank. Preoccupatevi quindi di scrivere bene, non delle keyword.

Ignorare la cliccabilità dei risultati del motore di ricerca

Quando create i vostri titoli di pagina e le descrizioni, attenzione a non esagerare, scrivendoli a favore di Google. Si ripete il concetto espresso prima: i risultati forniti dal motore di ricerca devono poi essere letti dall’utente, compresi, attirarlo verso il click che lo porterà sulle vostre pagine.
Se siete in prima pagina, ma il risultato è un testo guazzabuglio, sembrerete un sito farlocco e nessuno vi cliccherà. Progettate sempre per l’utente, è lui a fare l’ultima scelta.

Non giocare secondo le regole

Le tattiche SEO di buona qualità, che seguono le regole, sono le più sicure nel lungo termine. Può essere attraente usare tattiche sporche per avere risultati nel breve termine, ma rischiate (con alta probabilità) di alienarvi la vostra principale sorgente di traffico, e se state iniziando, questo pregiudicherà la vostra attività.
Giocare secondo le regole è una strategia a lungo termine perfettamente sostenibile, è etico e vi ripagherà.


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