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Potenziare il vostro ecommerce

10.10.2016
Ecommerce
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Cose che ho imparato sull’ecommerce quest’anno

Quest’anno ho acquisito un certo numero di clienti per mantenere e gestire i loro siti ecommerce. In un caso si tratta di un sito molto ben lanciato, con volumi alti di vendita, negli altri di siti in partenza.

Gestire un ecommerce non è affatto semplice. Se pensate di aprire un sito di commercio elettronico per fare facilmente guadagni, siete in errore. Un sito ecommerce non si differenzia molto da avere un negozio vero, e richiede un impegno equivalente (tranne spolverare e pulire il pavimento del negozio, ovviamente).

Riporterò qui quindi alcune considerazioni che mi vengono in mente.

Condizioni essenziali

A mio avviso, creando un negozio online vi mettete in concorrenza con l’intera rete, quindi per essere competitivi si deve verificare almeno una di queste condizioni:

  1. avete prodotti esclusivi (artigianali o piccole produzioni, o importazioni esclusive), e quindi non dovete competere sul prezzo, o
  2. avete prodotti generici, ma in tal caso dovete avere prezzi competitivi.

Se non si verificano queste ipotesi, vi troverete in difficoltà.

Software e hosting

Il commercio elettronico è un tipo di sito che tende ad attirare visitatori sul sito, e considerando che un buon tasso di conversione (ovvero il rapporto tra visitatori e compratori) parte dall’1%, è nel vostro interesse avere più visitatori possibile. È anche un tipo di software che pesa parecchio sul server che vi ospita, inoltre ha grossi requisiti di sicurezza (circolano soldi in fin dei conti) e di performance. Quindi:

  1. Usate software solido, collaudato e con un buon record di sicurezza. Escludete soluzioni che si basano su CMS facilmente violabili, tipo Joomla! o WordPress. Le loro falle di sicurezza potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza del sito e quella dei vostri clienti. Usate roba tipo WooCommerce (WordPress) solo se siete all’inizio con pochi prodotti o prevedete comunque poche vendite, poi pensate a migrare a qualcosa di serio.
  2. Se il negozio non è grande e non avete grossi requisiti particolari, usate un servizio online tipo Shopify. non dovrete amministrare nulla e funzionerà praticamente da sé.
  3. Preferite l’uso di software dedicati, tipo Magento, Prestashop o OpenCart. Sono dedicati a questo compito, sviluppati apposta, sono generalmente sicuri e hanno tante funzioni che i plugin dei CMS non hanno.
    Personalmente preferisco Prestashop perché ha di base quasi tutto quello che serve per un ecommerce serio, compreso la possibilità di B2B (clienti all’ingrosso). Anche Magento è potentissimo ma ha tre difetti abbastanza rilevanti, a mio avviso: la versione non a pagamento non ha molte opzioni utili presenti in quella Enterprise; ha una curva di apprendimento molto ripida; già con pochi prodotti ha bisogno di un server dedicato, il che ci porta al punto seguente:
  4. Nessun hosting condiviso (tipo il base di Aruba) è in grado di sostenere un ecommerce ingranato bene: per avere una velocità sufficiente bisogna per forza mettere in conto la spesa per un server dedicato; che sia cloud o reale, se il sito funziona bene (cosa desiderabile), ne avrete bisogno

Sistemi di pagamento

Alcuni sistemi di pagamento sono semplici e in Italia vengono offerti per abitudine, tipo il contrassegno e il bonifico bancario (utile in caso di grosse spese che sorpassano il plafond delle carte) ma, specie se vi rivolgete al mercato estero, l’accettazione delle carte di credito è obbligatoria.

Non solo l’acquisto è più veloce e immediato, ma per molti clienti è anche l’unico modo per fare acquisti in rete.

Potete usare Paypal, che è diffusissimo e molto sicuro. Ultimamente sta prendendo piede una piattaforma simile che si chiama Skrill. Inoltre molte banche hanno sviluppato propri plugin per l’interfacciamento con gli ecommerce: per esempio Unicredito ha il plugin per processare le carte, ma anche per fare bonifici diretti dal sito, in maniera molto semplice.

Interessante mi pare anche la possibilità di iniziare finanziamenti e rate col plugin di Consel.

Farvi trovare

Ponete particolare attenzione alla SEO del vostro sito, altrimenti trovarvi sarà difficile. Ricordate che se un termine non è scritto da qualche parte nei vostri contenuti, non verrete trovati se qualcuno lo cerca.

Prestate quindi attenzione e riempite correttamente i campi predisposti nel vostro software. Create delle descrizioni esaustive, curate le foto. Dovete essere convincenti, interessanti e seducenti. Ci sono molte altre considerazioni, ma su questo sito ne troverete a bizzeffe.

Vi pare complicato? Beh, avevo detto che era impegnativo no?

Promozione

Un paio dei miei clienti usano comparatori di prezzi, tipo Trovaprezzi, Twenga o Google Shopping. Portano molto traffico verso il sito, generalmente riuscendo ad aumentare le vendite, permettendo anche di spendere meno in campagne AdWords di google, che ha in genere prezzi per clic più alti.

Come funzionano? Sostanzialmente tutti nello stesso modo: mediante un plugin o, se siete artigiani, uno script apposito, si estraggono i dati necessari dal data base, salvandoli in un file di testo sul server, in formato .csv o .txt, l’indirizzo del quale viene poi comunicato al comparatore di prezzi, in modo che possa recuperare i dati dei vostri prodotti.

Ogni comparatore ha propri standard e requisiti particolari, per esempio Google vuole forzatamente il codice EAN del prodotto (ma anche eBay e Amazon), e sempre Google vuole un campo colore esplicito (ma solo per l’estero), concludendo con la richiesta (sempre Google) dell’uso di categorie merceologiche prese dalla lista predefinita.

È abbastanza impegnativo, ma ripagante. Ovviamente ogni piattaforma ha un budget mensile che potete decidere. Mettete quindi in conto un centinaio di euro a canale e a lingua al mese.

Ci sono modi per non perdersi in tutto questo, specie se cominciate ad avere diverse piattaforme e parecchie lingue di riferimento. Personalmente ho iniziato a usare un servizio terzo, una sorta di intermediario tra l’ecommerce e le varie piattaforme di promozione. Si tratta di Lengow.

Lengow, mediante l’installazione di un unico plugin, si fa carico di interrogare il database dei prodotti e di ottimizzare il flusso dati per ognuno dei canali che desiderate, permettendo anche di operare modifiche a valle del sito, tipo sospendere alcuni prodotti, riscrivere le descrizioni, cambiare i prezzi, canale per canale, in modo da avere proposte particolari e personalizzate. Ha un costo mensile che va a fasce in base al numero dei prodotti che vendete, moltiplicato il numero dei canali e le lingue che usate. Personalmente lo ritengo una mano santa.

Alla fine, potrete consultare statistiche dettagliatissime e capire cosa vende meglio (o peggio), e dove.

Conclusione

Tutti questi procedimenti non prescindono dalla cura del cliente. Curate sempre i contatti col cliente e semplificate la sua vita al massimo. Se possibile permettetegli di registrarsi usando le sue credenziali Facebook o Twitter. Rispondete puntualmente alle richieste di informazioni e evadete gli ordini prima possibile.

La materia è complessa e meriterebbe una trattazione (altrettanto articolata) a parte. Spero comunque che questo articolo sia stato in grado di fornirvi alcuni spunti utili. In ogni caso, contattatemi per saperne di più o per avere una mano nel vostro lavoro.


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