Sei peccati mortali di un sito e come sistemarli

In questo articolo volevo affrontare alcune delle brutte pratiche che oggi penalizzano molti siti web. In molti casi queste caratteristiche penalizzanti sono, per così dire, ereditate, ma in molti altri questi peccati vengono commessi su siti nascenti. Vediamo quali sono i più comuni e come risolverli.

1. Niente social network

Molte aziende ritengono di non avere tempo e risorse da sprecare sui social network: perché dovrebbero perdere tempo utile su Facebook, per esempio?
Dimenticano però che ormai i social network assorbono una larghissima parte dell'utenza di internet, offrendo loro, specialmente su circuiti generalistici come Facebook o Google+, ambienti recintati confortevoli, dove è facile proporre contenuti mirati a fasce specifiche di utenti. In questo modo si negano l'accesso a fasce importanti di potenziali clienti.

Social network professionali come LinkedIn poi possono essere usati in certi sviluppi del business to business, mentre Twitter è un ottimo esempio di interazione rapida con gli utenti.

Come sistemare la cosa: cominciare a impiegare, anche gradualmente, i social network, cercando di non utilizzarli solo come sparanews ma per fornire informazioni, aiuto, proposte e risposte agli utenti.

2. Il sito non è responsive

Gli accessi ai siti per mezzo di dispositivi mobili è in continuo aumento, e il miglior modo per presentarsi a questa classe di utenti è avere un sito ben usabile anche su schermi piccoli. I siti non visitabili rapidamente e con efficienza da smartphone e tablet subiranno facilmente un declino di visite, data la evidente scomodità.

Come sistemare la cosa: se il sito è molto vecchio, magari con strutture tabellari, prendete serialmente in considerazione un rifacimento completo. Sarà un investimento che vi ripagherà rapidamente, e probabilmente ne guadagnerete anche in velocità, rinfrescando tutta l'immagine generale.

Se il sito è più recente, e magari usa un buon CMS flessibile, i cambiamenti saranno con tutta probabilità più semplici. Contattatate un professionista per stabilire opportunità e costi. A volte possono bastere piccoli interventi mirati.

Personalmente, propongo sempre da un anno siti responsive come standard di produzione. Non lo considero neppure un optional.

3. Il vostro CMS è obsoleto, non funziona, peggiora le cose

Un sistema di gestione dei contenuti inadatatto può facilmente rendere la vostra presenza su internet peggiore. Lentezza, insicurezza, inflessibilità della struttura posso rendere il vostro sito invisitabile, o difficile da aggiornare per voi (che tenderete a trascurarlo).
Un sito abbandonato è un sito inutile. Personalmente ho risolto molte situazioni come queste, con aziende abbandonate da sviluppatori della domenica dopo il primo svilupppo.

Come sistemare la cosa: occore valutare bene le specifiche e cambiare il CMS. Non è semplice, specie per siti grandi, ma ne vale assolutamente la pena nel medio e lungo periodo.

4. Il sito è lento a caricarsi

Sembra una cavolata paragonata alla questione del CMS, ma se si paragona il sito ad un negozio, e i clienti non riescono ad entrare perché la porta è incastrata, come fare a vendere i prodotti? Alcuni se ne andranno subito, perdendo la pazienza, altri entreranno, ma già innervositi. Sappiamo da tempo che basta un niente per turbare il processo di conversione da scelta del prodotto a effettivo acquisto dell'oggetto: presentarsi male e in ritardo all'inizio è veramente pessimo.

Come sistemare la cosa: si può iniziare controllando la velocità media con strumenti come Pingdom. Considerate la media fornita, pesando anche i vari componenti della pagina (per esempio grandi immagini pesano di più ma attraggono molto l'utente, è un sistema di pesi e benefici).
Un'altra ottima risorsa sono i  Google Dev Tools. Un professionista potrà consigliarvi su come ottimizzare codice del sito e contenuti (specie le immagini).

5. Non vi interessate della SEO

Il fatto che il vostro sito debba essere trovato su internet è inconfutabile. Se gli utenti non sanno che esistete, come faranno a utilizzare i vostri prodotti? Per questo è importante che il sito sia davvero fatto in modo da facilitare la sua indicizzazione e successiva ricerca.

Come sistemare la cosa: La prima fase è costruirlo bene. Se il sito è già esistente può essere fatta una valutazione e applicate modifiche al codice esistente, aggiunte di informazioni e metadati, ma quello che serve di più in assoluto è specificato nel prossimo punto.
 

6. Latita il contenuto

Lo sentirete fino alla nausea: il contenuto è tutto. Lo riscrivo maiuscolo: IL CONTENUTO È TUTTO.

L'internet è il contenuto, un serbatoio di informazioni da ricercare. Ma nel vostro sito è davvero così? Sapete davvero che cosa c'è nel vostro sito? E quello che c'è, serve allo scopo? Avete dato ai vostri utenti quello che cercavano e volevano sapere?

Come risolvere la cosa: il contenuto è veramente l'aspetto più cruciale di tutta la vostra operazione su internet. Grazie a quello che scrivete, e illustrate, i visitatori sanno davvero che cosa fate e come lo fate.
Apprendono da voi che possono fidarsi ed affidarvi i loro soldi e la loro soddisfazione.
Capiscono se possono chiedervi aiuto e postvendita. Vi consigliano ad altri.

Pubblicare cose simili non è semplice. Richiede stile e conoscenza, ma se sentite che nella vostra azienda non avete queste capacità, ci sono figure professionali dedicate a questo. Collaborando con esse potrete in prima fase migliorare la vostra presentazione, e gradualmente acquisire le competenze che vi necessitano, aumentando i vostri affari. 

Conclusione

È nella natura dei peccati il venire puniti. In molti casi però, come vedete, fare ammenda non è solo possibile ma anche alla portata, potendo rilanciare il vostro sito in modo corretto, per vedersi perdonati i peccati commessi.