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Sfatiamo 5 grandi miti della SEO

27.10.2016
SEO
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La SEO è sempre stato uno dei canali di marketing con una reputazione mista tra stregoneria e competenza tecnica, quindi può essere molto difficile distinguere tra cosa è vero e cosa non lo è.
Le considerazioni variabili di Google, e i susseguenti aggiornamenti dell’algoritmo che di volta in volta fanno notizia, non fanno nulla per aiutare a chiarire la confusione, quindi cerchiamo qui di sfatare alcuni miti che permangono nonostante tutto.

01.Si basa tutto sul ranking

Tradizionalmente sia i clienti che gli operatori SEO sono stati ossessionati dal ranking. Molti clienti pensano ancora che il loro sito abbia una posizione specifica nei risultati di Google per una certa parola chiave. In realtà non è così e questo può annebbiare la percezione sull’efficacia di una campagna SEO.

La realtà è che dato il grado di sofisticazione che Google ha oggi, non è più appropriato parlare di ranking ma, piuttosto, di ranking medio. Google mostra diversi risultati che dipendono da fattori multipli che vanno oltre il controllo del webmaster: la posizione geografica dell’utente, la storia delle ricerche, contatti suggeriti in G+, e altro. In realtà, i siti posso essere ottimizzati per oscillare intorno a certe posizioni, ma saranno soggetti a fluttuazioni che dipendono da chi cerca.

Piuttosto di considerare i ranking di Google come il KPI principale della campagna SEO, adesso è meglio focalizzarsi sull’aumentare traffico e tasso di conversione.

02.Si basa tutto sui link

Questo è un altro di quei miti che, sebbene abbiano basi bere, è ancora parecchio incompreso. Come notavamo sopra, Google si basa su una quantità di fattori per determinare quale posizione occupi una pagina in una certa ricerca. Si ritiene comunemente che i backlink siano una componente chiave per dimostrare influenza, che a sua volta ha effetto positivo sul ranking. Però, non tutti i link sono uguali.

Il miglior modo di pensare a un link è come un commento al sito. Per avere valore, deve essere genuino, veritiero e informativo per l’utente finale per essere considerato così anche da Google. Dimenticate gli indirizzari di link, le press release, etc. Se un link è facile da ottenere, probabilmente non ne vale la pena, e può avere anche effetto negativo.

03.La SEO black hat funziona, è automatizzata e economica

La buona SEO non può essere automatizzata e non è economica. In quello che viene chiamata Black Hat SEO (ovvero la SEO dei trucchi sporchi), tradizionalmente si cerca di circonvenire le regole di Google, sfruttando i buchi per aumentare il ranking. È vero che fino a qualche tempo fa queste tecniche potevano ancora essere efficaci e funzionare con un livello alto di automazione. In seguito però Google ha cominciato a penalizzare sempre più i siti che usano queste pratiche, e con gli ultimi aggiornamenti queste tecniche non sono più né usabili né efficaci.

04.Google non legge JavaScript

Questo è un altro mito che, sebbene Google sia piuttosto esplicito nella spiegazione, può ancora generare confusione. Google può leggere il JavaScript e, secondole ultimi dichiarazioni ufficiali, sta diventando più bravo a interpretare contenuto AJAX (caricato dinamicamente), anche se può essere più difficile per i motori di ricerca fare questo. Storicamente, le applicazioni AJAX sono state difficili da indicizzare perché il contenuto è prodotto dinamicamente e non visibile ai crawlers.

Comunque,nonostante gli sforzi di Google per interpreatare meglio javaScript e AJAX, ci sono alcune tecniche che possono essere usate per aiutare Google a indicizzare le informazioni caricate dinamicamente. Documentarsi nell’help della Search Console può essere un buon punto di inizio.

05.Investire in Adwords migliorerà la SEO

Questo concetto è in giro da un po’. Qualcuno pesna che Google aiuti chi spende in maniera significativa in Adwords.

È meglio credere alla posizione ufficiale di Google riguardo a questo. Ufficialmente il team di Organic Search è indipendente e isolato dalle squadre che operano nella pubblicità. Non ha senso che Adwords modifichi i risultati delle ricerche organiche; non è buono per gli utenti di Google, e la verità è che Adwords non ha bisogno di altri incentivi per trattenere i clienti.

Ultimamente la SEO si è evoluta parecchio è chi lavora nel settore dovrebbe distinguere verità da finzione. In un mondo dove Social Media, PR digitali e SEO stanno convergendo, dobbiamo dimenticare vecchie convinzioni sbagliate e lavorare accuratamente sul marketing.


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